Interpretazione biblica

IL SISTEMA DI INTERPRETAZIONE DELLA BIBBIA
USATO DAI TESTIMONI DI GEOVA

I testimoni di Geova ritengono che la Bibbia sia strutturata in modo che, attentamente esaminata, si interpreti da se stessa. Credono inoltre che il significato delle profezie bibliche diventi tanto più evidente mano a mano che esse si adempiono e che, pertanto, occorra essere desti agli avvenimenti intorno a noi. Tali criteri interpretativi si ritrovano anche nel modello stabilito da Gesù Cristo.

1°) Interpretazione ricorrendo al contesto.

Nell’episodio della tentazione di Cristo (Matteo 4,1-10), Gesù rispose alla prima tentazione citando la Bibbia ed allora Satana cercò di fare altrettanto. Ma Gesù fece notare a Satana: "Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo". Citò cioè il contesto remoto di Deuteronomio 6:16 per dimostrare che Satana stava facendo un uso errato della Bibbia quando gli citava il Salmo 90 (91):11, 12: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede".

I testimoni di Geova usano lo stesso criterio quando, per appurare il significato di un brano della Bibbia, considerano ciò che la Bibbia in generale dice sullo stesso argomento, esaminano i versetti che precedono o seguono quello considerato, oppure come una parola del testo originale viene utilizzata nel testo biblico in generale.

A volte il contesto che serve all’interpretazione si trova nei versetti immediatamente vicini a quello considerato. Un esempio si ha in Matteo 3:11 dove si leggono le parole di Giovanni Battista relative al Messia: "Colui che viene dopo di me (...) vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".

Alcuni commentatori dicono che qui si annuncia la discesa dello spirito santo sui discepoli alla pentecoste sotto forma di fiammelle (Atti 2:1,2). Questa interpretazione è sbagliata, perché non tiene conto della spiegazione data in Matteo 3:12 (contesto prossimo) dove Giovanni Battista continua dicendo: "Egli (il Messia) ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile". Alla luce di questo contesto, i testimoni di Geova possono interpretare correttamente che Giovanni Battista intendeva per battesimo nello spirito santo lo spargimento dello spirito santo sui suoi discepoli, simili a buon grano, e per battesimo nel fuoco intendeva la distruzione che si sarebbe abbattuta sulla nazione di Israele da parte dei romani. Anche il contesto remoto convalida questa interpretazione, come si può vedere in Giovanni 1,33, 1 Corinzi 12,13, Malachia 3:19 (o 4, 1) e Geremia 15:7.

Per facilitare la ricerca del contesto remoto, la traduzione della Bibbia edita dai testimoni di Geova (Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture) contiene in una colonna centrale di ogni pagina oltre 125.000 richiami ad altri passi della Bibbia che contribuiscono alla corretta interpretazione di ciò che si sta leggendo.

2°) Interpretazione considerando gli adempimenti delle profezie.

La Bibbia contiene numerose profezie. Alcune si sono adempiute nei tempi biblici e talvolta la Bibbia stessa riferisce gli avvenimenti che ne costituirono l’adempimento. Per esempio, il profeta Michea 5, 1 (2) annunciò che il Messia sarebbe nato a Betlemme e l’evangelista Matteo indica l’adempimento di questa profezia nella nascita di Gesù a Betlemme (Matteo 2, 1 e 4-6). Altre volte il significato delle profezie già adempiute si riscontra nella storia profana: ad esempio, la predizione contro l’Idumea di Geremia 49, 7-22 si è adempiuta con le campagne militari di Giuda Maccabeo e Giovanni Ircano nel 1° e 2° secolo prima della nostra era e poi quando nel 1° secolo della nostra era gli edomiti sono stati definitivamente annientati dai romani.

Alcune profezie hanno più di un adempimento, come il discorso di Gesù sulla fine che trovasi nel cap. 24 del vangelo secondo Matteo. La nota in calce a tale capitolo del vangeli della versione biblica della Conferenza Episcopale Italiana riconosce questo fatto scrivendo: "... Gesù parla della fine di Gerusalemme e della fine del mondo, intrecciando le due prospettive. La caduta di Gerusalemme, fine di un mondo, era figura della fine del mondo". Esaminando gli avvenimenti attuali, i testimoni di Geova ritengono che il discorso profetico di Gesù sia in corso di adempimento.

Per quanto riguarda le profezie che si devono ancora adempiere, i testimoni di Geova ritengono che vi si debba prestare costante attenzione anche se non è pensabile di poterne penetrare appieno il significato sino a quando abbiano puntuale e completo adempimento, come scrive l’apostolo Pietro nella sua prima epistola, cap. 1, 10-12 e ancora nella sua seconda epistola 1, 19.

3°) L’azione illuminante dello spirito di Dio.

I testimoni di Geova riconoscono che la Bibbia è stata ispirata da Dio mediante il suo spirito santo e quindi occorre invocare la guida dello spirito santo per penetrarne il significato, come spiega Paolo apostolo in 1 Corinzi 2, 10-16.

I singoli testimoni di Geova vengono incoraggiati ad esaminare, studiare e meditare la Bibbia tenendo sempre presenti i suddetti criteri interpretativi. Tuttavia le spiegazioni della Bibbia per tutta la congregazione vengono fornite attraverso gli articoli di studio biblico che vengono formulati da un gruppo di cristiani di provata fede e capacità, approvati da un corpo direttivo e pubblicati su "La Torre di Guardia", rivista ufficiale dei testimoni di Geova. Tale disposizione rende possibile una notevole unità di pensiero, realizzando così la condizione indicata in 1 Corinzi 1,10. Secondo i testimoni di Geova, tale disposizione corrisponde anche alla promessa di Gesù di un "servo fidato e prudente" che avrebbe dato "il cibo al tempo dovuto" (Matteo 24, 45).

L’interpretazione ufficiale della congregazione non pretende di essere infallibile, in quanto la conoscenza delle verità contenute nella Bibbia viene considerata soggetta a costante progressione, soprattutto nel presente tempo particolare (Daniele 12, 4) come avvenne al tempo della prima venuta di Cristo, quando gli apostoli credevano che egli avrebbe ristabilito il Regno di Israele (Atti 1, 6 e 7). Tale sistema interpretativo centralizzato deve quindi essere considerato unicamente come un mezzo per realizzare momenti successivi di unificazione dottrinale.

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Bibliografia:

La Sacra Bibbia (le citazioni sono dalla versione ufficiale della CEI; quando la numerazione dei capitoli e dei paragrafi di questa versione risulta differente da quella delle versioni acattoliche vengono indicati anche i capitoli e versetti alternativi).

"I testimoni di Geova - Proclamatori del Regno di Dio", edito nel 1993 dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

"Perspicacia nello studio delle Scritture", 2 volumi, edito nel 1990 dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

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